Stuff I Write

Tragedy of the commons

27 Maggio 2008

In a not too remote past, I wasted an unordinate amount of time on wikipedia and its lesser sibling - commons (a wikisite whose purpose is to collect free images and media for use on wikipedia articles). I have since realized the waste of it all. The project(s) closely resemble the time-honored exercise of digging a pit an filling it, except that:

1. The digging and fillin are performed by different sets of people
2. The same pit can be dug and filled several times
3. There is no chance that you will ever have a nice pit (either in its filled or empty state - this refers to the extremely poor accuracy and standards of the bulk of 'pedia)

It is, in short, a totally vacuous exercise in ego.

Besides, the continuously increasing number of editors makes the management of the project similar to rule-by-comittee nightmare, only dreamed up by the Marx Brothers. A number of the project's adminship (users that have been granted management rights) easily develop a tendency to behave like operetta dictators and often offer one of the best showcases of the damages that a human mind can suffer by simply receiving a tin badge. All of it wrapped in a tale and verbiage of noble purpose and such, obviously (so let's forget I actually took some - not all - of it for some time, OK?).

So I quit wp and its useless ways, but I still go back - perhaps once a month - to look over the remains of my work over there (half dug pits which I used to be very proud of). There is never shortage of folks intent in filling up my old pits, and sometimes the result border on the comical - Kafkaesque comical as in the castle, as it can be read below - an excerpt of my home page as seen here. More (half bitter) laughs can be had by following the links from my hp, and generally visiting the "social" part of the wikis, where ego (or power) crazed geeks club each other with tomes of senseless regulations, tomes whose thickness would make an italian lawyer cringe.

The reason for posting it also here is that, given the heavy whiff of censorship (a couple of days after this exchange, an admin yanked my comments - marked in blue below - from the page: I am currently demanding that they be reinstated) that runs through this (inane) incident, and the scarce inclination of the 'pedia believers to take any form of citicism, I have the feeiling I may be getting the 'pedia boot in the near future (which wouldn't trouble me at all). Short summary for the uninitiated: the first dude is accusing me of making a drawing out a record cover (which I did, as explained) and demands to higher powers that the image be removed (thereby filling one of my residual pits). He also takes the occasion of embarassing himself by showing off (hard to resist, in the company of geeks). Another dude (admin, tin badge shimmering on his chest) comes running au secours and punishes me with harsh words and the deletion of the image. He also calls me lame in the process (that's called "personal attack", a big 'pedia no-no, but admins, evidently, don't care much). Couple of days later - for no given reason - another admin comes along and strikes the underlined passages from the page. Had he deleted all of my comments, his friends would have looked all the better, methinks.

Poeti, navigatori, elicotteristi

2 Ottobre 2007

La bozza di finanziaria che con una mano elimina 17 enti inutili (e la lista fa tenerezza: sparisce ad esempio "L'opera per i figli degli aviatori") con l'altra fa cose mirabolanti. (Fonte: Repubblica 1/10/2007)
Ad esempio istituisce un fondo per l'acquisto di elicotteri (sì elicotteri) destinati al trasporto dei pendolari che vivono sulle isole minori (Giannutri? Montecristo?).

Uno stanziamento così meravigliosamente surreale chi potrà averlo inventato? (A me viene in mente il famoso 740 umoristico che uscì con "cuore" - credo concepito da uno dei Bartezzaghi -  e aveva un quadro destinato "ai possessori di minareto")

Che poi uno si chiede:

1) Ma non sarà più economico - considerato il costo di un' elicottero e della sua operatività - comprargli casa in continente?

2) E perchè quelli delle isole minori e i Siciliani (per dire) no?

3) Avranno voluto alleviare il colpo assestato ai figli degli aviatori con l'abolizione della relativa opera?

4) Non era meglio predisporre dei sommergibili, più sicuri in caso di maltempo (oltre che rapidi ed invisibili...)

Ogni tanto si ride.

Disavventure online: i biglietti dell'Arena e Geticket

21 Giugno 2007

[English version]

Chi acquista di biglietti per l'Arena di Verona tramite il loro sistema online, dovrebbe farlo con grande attenzione... o magari non farlo per niente (preferendo, se deve, qualunque mezzo consenta di parlare con un essere umano).

Il caso: effettuando l'operazione sopra indicata, ho commesso un errore, acquistando due biglietti per uno spettacolo diverso da quello da me desiderato e purtroppo me ne sono accorto solo dopo aver perfezionato l'acquisto. Siccome entrambi gli spettacoli sono programmati a più di un mese da oggi, questo non mi ha immediatamente preoccupato (ma avrebbe dovuto): mi pareva ovvio che avrei potuto variare la prenotazione. Ho quindi scritto un e-mail spiegando la situazione e chiedendo la variazione (ovviamente nessuno si è e degnato di rispondere). Il giorno dopo ho chiamato l'organizzazione di ticketing di cui si serve l'Arena (GeTicket: il numero di call center è 80099111171 - in effetti io avevo chiamato il numero dell'Arena, che è un labirinto di automazione telefonica progetato in modo che nessuno a nessun costo possa mai parlare con un operatore).

GeTicket mi ha finalmente messo in contatto con un umano, che si è identificato come il supervisore Francesco Palmisano. Il Sig. Palmisano mi ha spiegato cosa potevo fare dei miei biglietti, che è stato in effetti abbastanza semplice visto che avevo un' unica opzione: usarli o venderli a qualcuno che è interessato (e immagino che se cerco di farlo davanti all' Arena mi danno anche del bagarino). Non esiste alcuna possibilità di variazione del biglietto. A detta del Sig. Palmisano questo è colpa della SIAE (e per la simpatia che mi suscita la SIAE posso anche crederci, ma che me ne faccio?) e tutte le organizzazioni di ticketing (italiane, perché ho avuto spesso a che fare con ticketMaster senza mai avere questo genere di problemi) fanno così.

Ho passato diversi inutili minuti col suddetto Sig. Palmisano, sperando che mi fosse offerta - in quanto cliente - qualche opzione (no) o qualche flessibilità (no), e dopo essermi sentito ripetere alcune decine di volte che l'errore era il mio (fatto che non ho mai disputato), ho rinunciato (livido di rabbia, ma ho rinunciato).

Ho quindi chiamato ticketOne e ho chiesto di sapere come si regolano loro in questi casi (che non possono essere rari). Qui un'operatrice mi ha detto che effettivamente loro non fanno rimborsi, ma sa che qualche volta annullano l'ordine. Già questo dimostra una flessibilità molto più elevata di quella di GeTicket (che non ne ha nessuna).

Ho poi cercato di capire come si poteva inoltrare un reclamo direttamente alla fondazione dell'Arena, cosa che dal loro sito è impossibile capire (e al telefono non si riesce a parlare con esseri umani, come notato poco sopra).

Lascio a voi le valutazioni del caso.... ma certamente la prossima volta che acquisto dei biglietti all' Arena lo farò in modo da poter parlare con qualcuno subito, cosa che consiglio di fare a tutti. Dubito in ogni caso che considererò ancora di andarci - all'Arena - visto il trattamento che riservano ai clienti che hanno pagato il prezzo, non propriamente popolare, dei loro biglietti - che ora mi toccherà cercare di rivendere personalmente.

Devo però dire una cosa: rispetto a quello usato dall' Arena (che non so se è da terzo mondo, ma almeno vetero-sovietico, e non so se così faccio un torto al Bolshoi), il ticketing delle ferrovie dello stato (che ben conosco) è di extra-lusso... e dire che l' avevo sempre considerato mediocre.

Online mishaps: Arena tickets and Geticket

June 6 2007

Anybody buying Arena di Verona tickets through their online website would be well advised to exercise the greatest care, or forget about it altogether and use a better system... one that allowed to change the reservation, for instance.

I bought two tickets for a show, charging them on my credit card, and I mistakenly bought them for the wrong date. That did not concern me at the time (it should have): both dates (the one that I actually wanted and the one I had gotten instead) are mor than a month away and seats were available for both. I wrote an email explaining my mistake, to which nobody bothered to answer, so I called the Arena. Their phone system i an horrifying maze, apparently designed to never let you speak to a human. I eventually managed to get someone on the line, a person that identified himself as Francesco Palmisano, a supervisor for their tickting organisation (GeTicket), which explained me what I could do with my tickets. That was easy, because there was basically nothing I could do: either use them, or sell them to somebody who could.

There is no possibility to modify anything about your tickets after you click OK. You can stuff them. Mr. Palmisano blamed it on various rules and regulations for which I had no use at all. He told me that all the (italian: I dealt with ticketmaster in the past and had no such problem). ticket agencies he knows of have the same policy.

I spent several useless minutes with Mr. Palmisano hoping he'd offer some flexibility (no) or options (no). I was told countless times that the mistake had been mine, a fact I never disputed (although a policy of "No cancellation" is not exactly the same as "No variation", at least to these eyes).That's the way they care about their customers. I finally gave up (I was rather livid at this point). After that I called a geTicket's competitor (ticketOne) to ask them about their policy in these occurrences that I figure are far from rare. It turns out that "sometimes" (whatever that means) ticketOne will cancel your ticket (not exchange it). Not much, but still light-years ahead of geticket.

I tried to complain directly to the Arena, but from their site it is impossible to understand where one has to go to file a complaint. And their telephone system won't allow you to speak to a human outside of their ticketing organisation (remember?).

So you have it (and decide). I'll be damn sure that my next purchase with the Arena involves direct human contact. I doubt that I will ever make another one though, considering how they treat people who pay good (and plentiful) money for their tickets (the same I will now have to try to sell to somebody).